Ponti di memoria, luoghi di impegno

Sono passati quasi ventisette anni da quel 9 novembre 1989, giorno della caduta del muro di Berlino, il simbolo più evidente di un mondo spaccato in due, l’Est e l’Ovest, dove l’equilibrio si reggeva sulla base di una reciproca minaccia tra Stati Uniti e Russia: quella di lanciarsi contro missili con testate atomiche.

Sei anni prima, nel 1981, in Sicilia, un uomo di nome Pio La Torre diede un impulso decisivo per organizzare a Comiso una grande manifestazione per la pace che lanciò un forte no contro l’ipotesi di installare i missili Cruise in quella meravigliosa terra che si affaccia sul Mediterraneo.

Oggi, sull’esempio di La Torre, abbiamo bisogno di impegnarci pacificamente ma con determinazione per costruire ponti di pace e di giustizia, piuttosto alzare che muri che separano, allontanano, riportano l’Europa pericolosamente indietro nella storia. I ponti fanno incontrare. L’incontro favorisce la conoscenza e, quest’ultima, permette di camminare verso l’integrazione e di costruire un impegno collettivo. Molte donne e uomini hanno dato la loro vita per abbattere muri e costruire ponti. In Italia e nel mondo. E questo non dobbiamo dimenticarcelo mai.

Per fare memoria di tutto questo e per rinnovare il nostro impegno a liberare l’Italia e l’Europa dalle mafie e dalla corruzione, il 21 marzo, come Avviso Pubblico saremmo presenti alla ventunesima edizione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Saremo lì, a fianco dei famigliari, con tanti amministratori locali, alcuni dei quali minacciati ed intimiditi. Porteremo i gonfaloni delle nostre città e indosseremo le fasce tricolori per testimoniare visibilmente la presenza delle istituzioni locali. Presteremo la nostra voce per leggere i nomi delle vittime, affinché queste persone non siano dimenticate e perché ciascuno di noi non si stanchi mai di fornire il proprio contributo per cercare la verità, senza la quale non ci potrà mai essere giustizia.

Saremo in terra di Sicilia, innanzitutto, per fare memoria delle tante donne, uomini e bambini caduti in quell’isola per mano di Cosa nostra. Ma saremo in quella terrà anche per ringraziare, sostenere e non lasciare solo chi si impegna quotidianamente per affermare i principi della legalità costituzionale e costruire giustizia sociale. Con rischio e fatica, ma con altrettanta determinazione.

La Sicilia è terra di antimafia, innanzitutto. Lì sono nati i primi movimenti di impegno collettivo. In questi anni, inoltre, essa ha dimostrato al mondo di essere anche una terra di accoglienza, un vero luogo di impegno. L’isola di Lampedusa, la porta dell’Europa sul Mediterraneo, ha accolto ed aiutato migliaia di persone, sfruttate da mafiosi e trafficanti di uomini senza scrupoli. Donne, uomini e bambini in fuga dalle guerre e dalla miseria, alla ricerca di un futuro dignitoso e vivibile.

Il 21 marzo, da Messina cercheremo di costruire un grande ponte ideale con molte altre città italiane. Tanti sindaci scenderanno in piazza insieme ai loro cittadini, alcuni di loro indiranno dei consigli comunali straordinari. Saranno letti i nomi delle vittime innocenti, si organizzeranno delle iniziative di riflessione e di discussione. Una moltiplicazione di luoghi di memoria e di impegno che deve durare anche dopo il primo giorno di primavera.

Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico

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