Nasce a Verona una Rete di impegno per la legalità: “Uno strumento per costruire giustizia sociale”

Si è svolto lo scorso 28 ottobre presso la Camera di Commercio di Verona l’incontro “Legalità allo specchio”, organizzato dalle locali Cgil, Cisl e Uil, allo scopo di creare una Rete di impegno per la legalità a cui hanno aderito Aned, Anpi, Arci, Avvocati di strada, Avviso Pubblico, Cestim, Emergency, Libera e Mag.

Presenti nel corso dell’iniziativa il viceprefetto Alessandro Tortorella, il Procuratore di Verona, Angela Barbaglio e numerosi studenti dell’Istituto Pasoli, divenuto presidio locale di Libera. Per Avviso Pubblico è intervenuto il Coordinatore nazionale Pierpaolo Romani.

“Sul territorio scaligero non solo si è alzato il livello dell’attività repressiva e di controllo, come dimostrano tra l’altro le 12 interdittive antimafia emesse dal Prefetto in due anni, ma si è potenziato anche il versante preventivo – ha sottolineato Pierpaolo Romani – Sindacati, scuole e associazioni hanno deciso di unirsi per contribuire, insieme alle istituzioni, a diffondere la cultura della legalità. Una legalità intesa come strumento per costruire giustizia sociale, per difendere l’economia locale dall’infiltrazione di capitali di origine illecita, per contribuire a lottare contro ogni forma di sfruttamento nel mondo del lavoro e a garantire maggiore sicurezza al nostro territorio”.

“Verona, secondo i dati della Banca d’Italia e Ministero dell’Interno, è la prima provincia veneta per numero di operazioni finanziarie sospette di riciclaggio e per sequestro di sostanze stupefacenti, ed è la seconda per numero di beni confiscati al crimine organizzato e mafioso. Bisogna combattere la logica del pecunia non olet – ha concluso il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico – Diffondere la consapevolezza che l’imprenditore disonesto non solo scaccia l’imprenditore onesto, ma allontana investimenti puliti e preclude la possibilità di creare nuova occupazione. Le regole non sono lacci né lacciuoli, né impedimenti o meri comandi. Sono, prima di tutto, strumenti che garantiscono i nostri diritti, sia di cittadini che di lavoratori, in cambio dei quali ci viene chiesto di adempiere a precisi doveri. Rispettare le regole conviene. A Verona è nata una rete per la legalità, che dovrà allargarsi sempre di più”.

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