Mafie al nord: video, foto e audio del Seminario di Avviso Pubblico a Bologna

Il pomeriggio del 21 marzo, presso la Sala consiliare della Città Metropolitana di Bologna, si è svolto il seminario organizzato da Avviso Pubblico e intitolato “Mafie al nord: prevenzione e contrasto. Il ruolo degli enti locali”.

Al seminario erano presenti oltre 150 persone, tra amministratori, funzionari pubblici e cittadini, di cui tanti ragazzi che hanno ascoltato attentamente i vari interventi.

Ad aprire il seminario è stata la Coordinatrice regionale di Avviso Pubblico per l’Emilia Romagna, Nadia Monti, la quale dopo aver ringraziato la platea ha affermato: “L’obiettivo di tutti i trecento comuni che aderiscono ad Avviso Pubblico è quello di condividere l’impegno, la formazione civile, e di educare i giovani alla legalità. Perché la mafia è sì un fenomeno criminale, e come tale va battuto, ma è soprattutto un fenomeno culturale quindi è fondamentale educare le giovani generazioni. Avviso Pubblico, negli ultimi anni, si è concentrata molto sulla formazione degli amministratori locali, perché il primo passo per riuscire a sconfiggere le mafie è imparare a conoscerle. Dobbiamo rafforzare questa rete perché uniti si può davvero fare la differenza”.

DSC_0480A seguire l’intervento di Enzo Ciconte, Storico e docente universitario, il quale dopo aver evidenziato che la negazione del problema delle mafie al Nord non ha fatto altro che indebolire le regioni settentrionali, permettendo di aprire un’autostrada ai mafiosi, ha sottolineato: “Una volta un seminario di questo genere non sarebbe stato possibile perchè c’era la convinzione che la mafia fosse un problema che riguardava soltanto la magistratura e le forze dell’ordine. Finalmente oggi abbiamo capito che non è così, che è un problema che riguarda tutti noi e che solo insieme possiamo provare a sconfiggerlo. Purtroppo anche gli apparati dello Stato non sempre hanno lavorato in modo adeguato: in diverse occasioni, anche qui in Emilia Romagna la magistratura ha avuto la capacità di condannare per mandanti di omicidio dei mafiosi, senza applicare il 416-bis del codice penale”. “Un altro aspetto – ha concluso Ciconte – riguarda la politica: è cambiato il modo di fare politica, sono cambiate le strutture, il modo di formare la classe dirigente. Dobbiamo dotarci di occhiali nuovi per capire cosa accade, dobbiamo avere occhi diversi rispetto al passato, perché se riconosciamo il fenomeno possiamo provare ad affrontarlo”.

Poi Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, ha dichiarato: “Avviso Pubblico una quindicina di anni fa mi ha aperto una finestra sul mondo insegnandomi cosa si può fare per contrastare il crimine organizzato. Come Regione abbiamo redatto diversi studi in cui abbiamo dettagliatamente descritto come la ‘Ndrangheta fa affari qui in Emilia; questi studi sono stati divulgati in tutte le scuole, nelle università, tra le associazioni, etc.. e lo abbiamo fatto per cercare di svegliare l’attenzione dei cittadini e delle giovani generazioni. Questo è quello che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare sul versante della formazione/informazione. Sui beni confiscati, invece, negli ultimi due anni abbiamo finanziato l’utilizzo sociale di dieci beni. Sappiamo che colpire il patrimonio fa male alle mafie ma fa bene a noi cittadini. Abbiamo attivato anche un controllo costante sulle leggi, che abbiamo aggiornato secondo le necessità, cercando di capire la loro efficacia e di verificare che effettivamente producano azioni vere e concrete. La Giornata di oggi è molto importante ma mi piacerebbe che il 21 marzo in questa Regione fosse tutti i giorni”.

DSC_0488L’intervento di Virginio Merola, Sindaco di Bologna, si è invece concentrato sul lavoro svolto in questi anni: “Abbiamo lavorato molto su diversi versanti, in particolare sui beni confiscati, e con diversi soggetti, in primis le istituzioni scolastiche, creando punti di ascolto per i cittadini. Dobbiamo entrare nel merito di misure concrete per vedere se possiamo contribuire ad un vero cambiamento. Per questo la prima ambizione della Città metropolitana è creare un’istituzione leggera, meno burocratica e capace di semplificare la vita dei cittadini, migliorando il loro rapporto con la pubblica amministrazione. Quello che vogliamo fare è cercare di lavorare insieme per dare una nuova identità all’area bolognese, semplificazione e controlli, ma anche messa in comune di buone pratiche per rendere più efficaci le nostre attività. Proporrò ai colleghi sindaci di lavorare, insieme al mondo economico e sindacale, ad un nuovo protocollo degli appalti, migliorando quello che come Comune di Bologna abbiamo sottoscritto nel 2005, per attuare misure concrete di contrasto alla corruzione, nonché per promuovere lavoro e sostenere la coesione sociale”.

Anche il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha sottolineato che servono azioni a livello centrale per dare vita a delle riforme. Secondo Pizzarotti i Comuni devono essere più urbanizzati, bisogna affrontare di petto e combattere il tema della prostituzione e della droga senza mezzi termini perché “questa è una vera piaga sociale per il nostro Paese. In questo senso servono norme semplici, chiare ed efficaci piuttosto che continuare a parlare del problema senza trovare soluzioni. Si deve tornare a coinvolgere le persone per denunciare questo tipo di situazioni”.

Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, ha invece affrontato principalmente il problema dell’usura: “In questa situazione di crisi, le aziende oggi chiedono aiuto alla mafie, piuttosto che percorrere le vie legali, per avere dei fondi. Il sistema pubblico deve prendere coscienza di questo”. “Io a Reggio Emilia in questi primi mesi di amministrazione ho lavorato molto su questo aspetto, abbiamo iniziato un’attività di informazione e aperto un fronte sulla normativa urbanistica per impedire la creazione di nuove attività di giochi d’azzardo. Occorre un aggiornamento della normativa nazionale per agevolare il compito dei Comuni relativo all’individuazione delle aziende che sono state oggetto di usura, altrimenti si corre il rischio di non sapere quale azienda sia stata sottoposta a delle procedure interdittive. Insieme all’assessore Maramotti ho sottoscritto la Carta di Avviso Pubblico”.

DSC_0583Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena, ha aggiunto: “Quando si parla di mafia al Nord dobbiamo essere molto chiari perché ormai è un dato di fatto non più un allarme. Si è trasformato l’impianto politico dell’Emilia Romagna e la crisi ha cambiato i nostri territori e la nostra economia, è aumentata la disoccupazione e ciò ha portato ad una crisi della finanza e delle imprese. Nella nostra azione amministrativa, abbiamo fissato dei paletti inequivocabili di trasparenza nei finanziamenti. Ora si deve fare uno sforzo aggiuntivo: bisogna lavorare sulla frontiera della cultura, sulla sicurezza e sulla legalità”.

Daniele Manca, Presidente regionale ANCI e Sindaco di Imola, ha affermato: “Io credo che ci sia bisogno di leggere nella sua interezza il fenomeno della criminalità organizzata, dell’illegalità e delle mafie che attraversano questa terra con un altro volto e con altre forme rispetto al passato. Le risorse economiche delle mafie e della criminalità organizzata si sono iniettate in un sistema completamente colpito dalla crisi economica, anche in questa terra. Le nostre città oggi hanno la responsabilità di compiere quotidianamente ogni sforzo per recuperare una corretta dimensione del fenomeno. Cosa possiamo fare quindi? Possiamo muovere le coscienze, mettere vicino ai sindaci le procure, le prefetture, non farci trovare impreparati. Dobbiamo agire sulla semplificazione delle procedure per tenere fuori di qui qualsiasi infiltrazione illegale sia nel sistema pubblico sia nel sistema privato. Avviso Pubblico rimette in movimento nella pubblica amministrazione le coscienze fondamentali per affrontare insieme queste questioni di semplificazione e di trasparenza, per promuovere la legalità, per avere una riscossa civica. Dobbiamo reagire e vincere questa sfida. Noi questo virus lo uccideremo insieme”.

DSC_0587Irene Priolo, Vice Presidente del Forum italiano sicurezza urbana e Sindaca di Calderara di Reno, dopo aver affrontato la questione della sicurezza ha rivolto alla platea un messaggio positivo: “E’ vero che i convegni non bastano però oggi da qui, da Bologna, penso che salga un grido forte perché questa che oggi è qui presente è la parte migliore del nostro Paese. Quindi sicuramente questi incontri, momenti di confronto, non sono sufficienti e non bastano ma noi sappiamo che ciò che le mafie temono di più sono la consapevolezza delle comunità. Loro hanno bisogno del silenzio dei cittadini; le mafie non tollerano le piazze e i punti di ritrovo, quindi se davvero vogliamo colpirle al cuore non possiamo pensare di affidare questo compito soltanto alla magistratura e alle forze di polizia ma dobbiamo essere tutti noi a metterci in campo”.

A chiudere il seminario l’intervento di Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico, il quale ha dichiarato: “Al termine di questa giornata appare evidente come esista la percezione del fenomeno mafioso. Il punto adesso è come si gestisce questa percezione. Avviso Pubblico funge da collettore per le buone pratiche e per la formazione delle strutture tecniche e politiche locali. Il passo avanti da fare, insieme all’Anci, è di proporci come soggetto che chiede al legislatore piccole cose ma ben fatte. Abbiamo bisogno di concretezza nelle risposte e di strumenti che mettano gli amministratori nelle condizioni di agire. Dobbiamo costruire credibilità e coerenza partendo dalle buone pratiche: la domanda di partecipazione e di attenzione da parte dei cittadini è una domanda di speranza. Per questo diffondere la conoscenza delle buone pratiche oggi è ancora più importante: meno persone votano e più è facile che gli elementi di infiltrazione entrino nel sistema. Mostrare alla gente la buona politica concreta significa riportare loro fiducia nelle istituzioni e il desiderio di partecipazione”.

L’incontro è stato moderato da Pierpaolo Romani, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico.

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