Istituzione della Commissione Antimafia: la legge in fase di approvazione rafforzi il ruolo e i poteri conferiti all’organo parlamentare e consideri le indicazioni emerse nella passata legislatura

Tra i provvedimenti attualmente in discussione in Parlamento vi sono le proposte di legge volte a istituire le Commissioni di inchiesta sulle mafie e sulla gestione illecita dei rifiuti, che nella passata legislatura hanno svolto un importantissimo lavoro di analisi e proposta e hanno costituito un essenziale punto di riferimento anche per le associazioni impegnate nella lotta alle organizzazioni criminali di tipo mafioso.

La proposta di legge riguardante la Commissione parlamentare antimafia è attualmente in discussione presso l’Assemblea della Camera. Con riferimento al testo approvato dalla Commissione Affari costituzionali desta preoccupazione il mancato recepimento di alcune indicazioni contenute nella relazione finale della precedente Commissione – documento approvato all’unanimità da parte delle forze politiche – recepite da diverse proposte di legge presentate presso Camera e Senato, volte a rafforzare ulteriormente il ruolo della Commissione ed i poteri ad essa conferiti.

In particolare è stato soppresso il potere della Commissione di richiedere al Governo e all’Autorità nazionale anticorruzione le relazioni integrative sugli effetti delle proposte di legge in discussione sulle politiche di contrasto delle infiltrazioni mafiose nell’economia. Tale previsione consentirebbe infatti di evitare – o di rendere molto più difficile – l’approvazione di norme che potrebbero facilitare i traffici illeciti delle organizzazioni criminali e i fenomeni connessi di corruzione: basti pensare alla disposizione, approvata senza alcun approfondimento nella legge di bilancio 2018, che ridimensiona i controlli, previsti dalla riforma del Codice antimafia, sull’utilizzo dei fondi europei da parte delle aziende agricole, che era stata approvata proprio per contrastare gli interessi dei clan mafiosi emersi sulla base dell’esperienza concreta svolta dal Presidente del Parco di Nebrodi.

Analogamente è stato eliminato il potere di richiedere al Governo elementi relativi alla situazione dei comuni interessati da infiltrazioni mafiose e sull’azione di ripristino della legalità delle commissioni straordinarie. Di fronte a un fenomeno così rilevante, com’è quello del condizionamento della criminalità organizzata sulle Amministrazioni locali, appare necessario, come suggerito dalla Commissione parlamentare antimafia della XVII legislatura, accrescere la trasparenza delle motivazioni alla base di tutte le decisioni assunte dal Governo, sia in caso di scioglimento dell’ente locale sia nel caso di archiviazione per assenza di elementi sul condizionamento mafioso.

Avviso Pubblico auspica che nel proseguo dell’iter parlamentare le forze politiche possano porre rimedio a tale impostazione riduttiva dei poteri della Commissione, consentendole così di poter continuare ad esercitare, anche in questa legislatura, un efficace ruolo di stimolo e di impulso alle politiche di prevenzione e di contrasto delle mafie e alla corruzione nel nostro Paese.

 

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