Infiltrazioni nel mercato di Vittoria. Il comunicato di Piero Gurrieri

Commentando l’interrogazione al Ministro dell’interno sui tentativi di infiltrazione delle mafie nel Mercato di Vittoria (RG) presentata dal sen. Giuseppe Lumia, attualmente membro della Commissione parlamentare antimafia, della quale è stato anche presidente, il Vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, avv. Piero Gurrieri, ha espresso apprezzamento nei confronti del parlamentare: “La città di Vittoria, i suoi ceti produttivi, la sua economia, sono tornati ad essere sotto assedio e rispetto a questo quanti hanno responsabilità politiche sono chiamati a costruire rapidamente strumenti che aiutino a prevenire, dissuadere e contrastare, e a guidare una autentica e diffusa riscossa civile, per impedire alle mafie di condizionare le imprese sane e di avvelenare i pozzi della libertà di iniziativa economica, come sta adesso accadendo”, ha dichiarato Gurrieri, che dal 2011 fino allo scorso 13 dicembre, data delle sue dimissioni dalla Giunta, era stato assessore alla Legalità e alla Trasparenza, e che pochi giorni prima di lasciare l’amministrazione, aveva  presentato in conferenza stampa un atto regolamentare  diretto ad allontanare la criminalità dal Mercato e dal suo indotto, lamentando la scarsa attenzione di settori della politica e delle istituzioni cittadine. “Lumia ha descritto con precisione e in tutti i suoi particolari un contesto e ha anche fatto i nomi”, ha concluso Gurrieri, “e da questo momento non possono più esistere alibi per nessuno. Di certo, l’attenzione della magistratura e delle forze di polizia sarà, come al solito, adeguata e proporzionale alla minaccia che questi gruppi rappresentano per la legalità, ma ciò non basta. Il legislatore, statale e regionale, definisca quindi al più presto quelle norme di contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore agroalimentare che si rendono necessarie, e le amministrazioni locali valorizzino pienamente la propria autonomia così da darsi immediatamente strumenti regolamentari che impediscano ai clan di insediarsi nei settori produttivi e commerciali, di condizionare l’economia legale, di strozzare le imprese sane, che vanno tutelate da questi attacchi mortali”.

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