I funzionari onesti esistono. E ora si sono dati uno statuto

L’articolo di Agnese Moro, pubblicato sul quotidiano La Stampa nella sua rubrica settimanale “Costruire cose buone”, in data 8 febbraio 2015:

È possibile avere amministratori preparati e onesti che guidino amministrazioni pulite e abbiano a cuore le proprie comunità e non i propri interessi? La maggior parte di noi si limita a desiderarlo, ma c’è anche chi lavora perché succeda davvero. E’ il caso di Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, www.avvisopubblico.it, un’associazione nata nel 1996 per collegare e organizzare gli amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e sui territori che governano. Hanno più di 270 soci tra Comuni, Province, Regioni. Il presidente è Roberto Montà, sindaco di Grugliasco, vicino a Torino; la sede operativa è a Firenze. Recentemente è stata redatta una Carta di Avviso Pubblico. Gli amministratori (gli eletti, i loro consulenti…) che la sottoscrivono assumono con questo gesto uno specifico impegno. Per i cittadini, invece, la Carta è una sorta di promemoria su ciò che possono e devono pretendere dai loro amministratori. La Carta è stata redatta in modo da favorire un’estesa partecipazione nella discussione ed elaborazione dei suoi contenuti, raccogliendo contributi, proposte e osservazioni giunte da una pluralità di soggetti diversi. “Composta da 23 articoli – scrivono gli estensori -, la Carta indica concretamente come un amministratore pubblico può declinare nella propria attività quotidiana, attraverso una serie di impegni, regole e vincoli, principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. Divieto di ricevere regali, contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo e alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, nomine basate esclusivamente sul merito, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini, obbligo di rinuncia alla prescrizione e alle dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravissimi reati di mafia e corruzione, sono alcuni tra i contenuti del codice. Le disposizioni della Carta sono assai esigenti nei confronti degli amministratori pubblici che l’adottano, chiamati a un forte e credibile impegno di trasparenza e responsabilità. Tuttavia, il loro rispetto può restituire moltissimo in termini di fiducia e legittimazione agli occhi dei cittadini”.

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