Premessa

La Commissione ha audito il 27 febbraio 2014 i responsabili di Equitalia al fine di approfondire le tematiche relative al funzionamento del Fondo unico per la giustizia. Qui di seguito sono sintetizzati gli aspetti più rilevanti trattati nel corso della seduta.


Caratteristiche del Fondo

Il Fondo Unico Giustizia è stato costituito nel 2008 (decreto legge n. 112 del 2008, art. 61, comma 23) ed è stato oggetto di diversi interventi legislativi: ad esso affluiscono i proventi derivanti dai beni confiscati nell’ambito di procedimenti penali, amministrativi o per l’applicazione di misure di prevenzione (e quindi non solo quelli relativi ai patrimonio di mafiosi). In sostanza, affluiscono al Fondo le risorse frutto di una cessione di un bene, in caso di alienazione o di sequestro di beni deperibili che vengono distrutti, destinati a impieghi socialmente utili o ceduti. Non vi rientrano invece le somme che sono nell’ambito di un sequestro che ha ad oggetto un compendio aziendale.

I fondi sono destinati in particolare al Ministero degli Interni per la tutela della sicurezza pubblica e per alimentare il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso ed il Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere, al Ministero della Giustizia per il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali e ad interventi di messa in sicurezza e di bonifica della Campania (Terra dei fuochi: vedi il decreto legge n. 143 del 2008, art. 2, comma 7).

Ci sono disposizioni regolamentari e decreti ministeriali, che disciplinano il ruolo di Equitalia giustizia con riferimento alla gestione delle somme sequestrate (ivi incluse quelle che poi non sono oggetto di confisca e devono quindi essere restituite) e agli obblighi di rendicontazione di Equitalia. In precedenza le somme frutto dei sequestri erano poste presso i depositi di Poste e istituti di credito con un rendimento inferiore.


Consistenza del Fondo

Al 31 dicembre 2013, le risorse del Fondo ammontavano a circa 3,1 miliardi di euro, di cui 1 miliardo circa è risorsa liquida, al netto delle anticipazioni, ed inclusi i rendimenti per interessi (nel 2012 il rendimento lordo è stato del 3,4 per cento e nel 2013 del 2,7 per cento: il rendimento della sola parte liquida è stato di 47 milioni), e 2,1 miliardi sono risorse non liquide (polizze assicurative, azioni, obbligazioni, attività gestite attraverso società fiduciarie):di questi 2,1 miliardi, circa 1,2 miliardi è relativo a un unico sequestro, il “sequestro Riva”. Per i titoli cessione dei titoli, non è stato ancora emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per ragioni legate alla delicatezza della materia, con riferimento in particolare ai diritti dei terzi in caso di restituzione dei titoli stessi.


Le entrate effettive per il bilancio dello Stato

Con decreto del Ministero dell’economia è stabilito ogni anno l’importo che può essere versato al Ministero della giustizia e Ministero degli interni a titolo di anticipazione (occorre infatti tener conto che una parte consistente delle somme sequestrate viene poi restituita agli aventi diritto). Relativamente al 2009, sono state date anticipazioni per 158 milioni di euro, nel 2010 per 185 milioni di euro e nel 2011 72 milioni di euro; per il 2012, si stima un’anticipazione di circa 75 milioni di euro. Fino al 2013 sono complessivamente entrati nel bilancio dello Stato 750 milioni di euro circa, di cui 415 mln a titolo di anticipazione, 284 mln di confisca e 47 mln di utili per la gestione finanziaria, a cui occorre sottrarre 20 mln di spese di gestione.

(30 ottobre 2014)