Rita Atria e Piera Aiello

Paolo Borsellino raccoglie le dichiarazioni di Rita Atria, nata a Partanna (Trapani) il 4 settembre 1974, figlia di don Vito Atria, boss locale, ucciso per una faida locale nel 1985; nel 1991 muore in un agguato anche il fratello Nicola. Le deposizioni di Rita (e della cognata Piera Aiello) consentono di far luce sulle cosche mafiose del trapanese e della Valle del Belice, sulle faide sanguinose tra le diverse famiglie, e sulle infiltrazioni nelle amministrazioni locali.

Trasferita a Roma sotto protezione, Rita vive isolata, rinnegata dagli altri familiari. Il 26 luglio 1992, ad una settimana di distanza dalla morte di Paolo Borsellino, Rita Atria, presa dallo sconforto, si suicida gettandosi dal settimo piano del palazzo: aveva solo 17 anni.

Per saperne di più: Sandra Rizza “Una ragazza contro la mafia” – La Luna, 1993; Petra Reski “Rita Atria, la Picciridda dell’Antimafia” – Nuovi mondi, 2011)

Le iniziative di Avviso Pubblico: novembre 2014; dicembre 2014; maggio 2015; maggio 2016; maggio 2017; febbraio 2018;


Enza e Tiberio Bentivoglio

Enza e Tiberio Bentivoglio sono due commercianti di Condera, frazione di Reggio Calabria (vendono prodotti elettromedicali e articoli per la prima infanzia) che si sono ribellati al racket della ‘ndrangheta. Testimoni di giustizia dal 1992, hanno continuato a subire pesanti intimidazioni e hanno dovuto affrontare enormi difficoltà per continuare la loro attività imprenditoriale nella legalità.

Per saperne di più: Benny Calasanzio Borsellino “Abbiamo vinto noi” – Melampo, 2014; “Cose nostre” – Rai Tv

Le iniziative di Avviso Pubblico: febbraio 2016; marzo 2016;


Ignazio Cutrò

Ignazio Cutrò è un imprenditore siciliano, sottoposto dal 2006 ad un programma speciale di protezione per aver denunciato i suoi estorsori, ha contribuito all’arresto e condanna di numerosi appartenenti alle cosche mafiose. Incontra molte difficoltà nel riprendere la sua attività economica. Dal 1° ottobre 2015 è assunto presso l’Amministrazione Regionale Siciliana e prende servizio presso il Centro per l’Impiego di Bivona, suo paese di origine.

Le iniziative di Avviso Pubblico: ottobre 2015; settembre 2016; 


Augusto Di Meo

Augusto Di Meo è il testimone oculare dell’omicidio di don Peppe Diana, avvenuto a Casal di Principe il 19 marzo 1994. La sua testimonianza è fondamentale per individuare l’esecutore materiale del delitto. Per la sua scelta continua ad essere oggetto di minacce e intimidazioni.

Le iniziative di Avviso Pubblico: giugno 2016; La petizione per il riconoscimento come testimone di giustizia


Lea Garofalo

Lea Garofalo, nata a Petilia Policastro il 24 aprile 1974, è sottoposta a protezione dal 2002, quando testimoniò sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco, portando all’arresto e condanna di un clan malavitoso che operava a Milano. Fu uccisa per vendetta nel novembre del 2009, all’età di 35 anni.

Per saperne di più: Paolo De ChiaraIl coraggio di dire no – Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta” – Falco editore, 2012; Marika Demaria “La scelta di Lea – Lea Garofalo, la ribellione di una donna alla ‘ndrangheta” –  Melampo, 2014; Marco Tullio Giordana “Lea”, Rai Tv, 2015

Le iniziative di Avviso Pubblico: giugno 2015; dicembre 2016; marzo 2017; maggio 2017; novembre 2017;


Rocco Mangiardi

Rocco Mangiardi è un imprenditore (settore autoricambi) che opera a Soriano, nei pressi di Lamezia Terme. Si ribella alle richieste di pizzo dei clan locali e con le sue denunce contribuisce in modo significativo all’arresto e condanna di Pasquale Gianfà e di venti componenti della cosca. Rocco Mangiardi continua a vivere sotto scorta

Per saperne di più: Cose nostre” – Rai Tv

Le iniziative di Avviso Pubblico: gennaio 2015; gennaio 2015; gennaio 2015; gennaio 2016; febbraio 2016; maggio 2016; ottobre 2016; marzo 2017; maggio 2017; novembre 2017; gennaio 2018; gennaio 2018;


Pino Masciari

Pino Masciari, imprenditore edile calabrese, è sottoposto dal 1997 ad un programma speciale di protezione per aver denunciato la ’ndrangheta, in seguito alle ripetute pressioni mafiose dei politici e al racket delle cosche locali volte ad ostacolare la sua attività (minacce, estorsioni, obbligo di procedere ad assunzioni e forniture di materiali pilotate etc).Grazie alle sue dichiarazioni vengono arrestati e condannati decine di importanti ndranghetisti (famiglie di Vallelunga di Serra San Bruno, Sia di Soverato, Arena di Isola Capo Rizzuto, Mazzaferro) e amministratori locali.

Le iniziative di Avviso Pubblico: febbraio 2015;


Piero Ivano Nava

Pietro Ivano Nava, nato nel 1950, in provincia di Bergamo, era rappresentante di porte blindate per una ditta di Asti; fu testimone oculare dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, avvenuto nel 1990. La sua testimonianza consentì di individuare gli esecutori del delitto. In assenza della legge sui testimoni a rischio, Nava fu costretto a cambiare più volte residenza e ad emigrare all’estero, perdendo il lavoro e gli affetti familiari. La Commissione antimafia ha svolto un’audizione con Pietro Ivano Nava nel settembre 2016.


Don Giacomo Panizza

Don Giacomo Panizza è un sacerdote impegnato da lungo tempo in Calabria nella lotta contro la ‘ndrangheta. È sotto protezione dal 2002, da quando ha assunto la gestione un palazzo confiscato al clan di ‘ndrangheta dei Torcasio. Anche recentemente alcune cooperative che gestiscono beni confiscati sono state oggetto di atti di intimidazione.

Le iniziative di Avviso Pubblico: novembre 2017


Antonio Picascia

Antonio Picascia è il titolare della Cleprin – un’azienda di Sessa Aurunca (Caserta) che produce detergenti professionali a basso impatto ambientale – che continua coraggiosamente la propria attività nonostante le pesanti intimidazioni della Camorra del casertano ai cui diktat l’imprenditore non si è mai sottoposto, denunciando le pressioni subite alla magistratura.

Le iniziative di Avviso Pubblico: Novembre 2015 


Gaetano Saffioti

Gaetano Saffioti è un imprenditore di Palmi (Reggio Calabria) che nel 2002 denuncia le richieste estorsive (accompagnate da minacce, intimidazioni, danneggiamenti) della ‘ndrangheta, contribuendo a diverse importanti indagini della magistratura nei confronti di numerose famiglie (Bellocco, Mazzagatti, Romeo, Nasone, Piromalli e Gallico e altre). Dal 2002 vive sotto scorta sempre a Palmi.

Per saperne di più: Giuseppe Baldessarro “Questione di rispetto. L’impresa di Gaetano Saffioti contro la ‘ndrangheta”  – Rubbettino, 2017

Le iniziative di Avviso Pubblico: settembre 2015; febbraio 2018; marzo 2018; maggio 2018; giugno 2018


Maria Stefanelli

Maria Stefanelli, vedova del boss della ’ndrangheta Francesco Marando, è testimone di giustizia per “Minotauro”, il maxiprocesso svoltosi a Torino che ha portato alla condanna di 23 affiliati dell’organizzazione criminale calabrese radicatasi al Nord.

Le iniziative di Avviso Pubblico: febbraio 2015