Gestione della sicurezza urbana: il resoconto del I° modulo di Formazione rivolto alle Polizie Locali di Vicenza

Si è tenuto mercoledì 10 gennaio, presso la Sala del Consiglio comunale di Palazzo Trissino, il primo dei tre moduli del ciclo formativo rivolto al personale della Polizia locale operante nell’ambito territoriale di Vicenza.

L’incontro, organizzato con il patrocinio del Comune di Vicenza, è inserito nell’ambito del progetto formativo denominato ‘Conoscere le mafie, costruire la legalità2, promosso dalla Regione del Veneto ed organizzato in collaborazione con Avviso Pubblico e con il contributo del Forum Italiano della Sicurezza Urbana.

Nel corso della prima parte della giornata formativa sono stati forniti ai corsisti gli strumenti conoscitivi relativi alla gestione delle principali problematiche di sicurezza urbana, con particolari focus sull’ultimo Decreto emanato dal governo (c.d. “Decreto Minniti”) e sull’evoluzione dell’applicazione del concetto di sicurezza urbana in Italia.

La sessione pomeridiana è stata dedicata al dibattito tra corsisti e relatori sui temi affrontati nel corso della mattina, confronto nel corso del quale sono stati esaminati anche degli studi di caso.

“Il concetto di sicurezza urbana indicherebbe un elemento locale, territoriale – ha evidenziato Rossella Selmini, Presidente dell’European Society of Criminology (ESC) – Ma rispetto al recente passato non sono più gli Enti locali a farsi promotori di tali politiche. Abbiamo assistito ad un fenomeno di centralizzazione da parte dello Stato e, contestualmente, ad una criminalizzazione di alcuni comportamenti che non rappresentano un reato, come ad esempio la prostituzione. Negli ultimi anni le ordinanze sono diventate il mezzo per affrontare le emergenze o presunte tali, il diritto amministrativo si è fatto stampella di quello penale. Ma questo genere di politiche non hanno efficacia nel lungo periodo”.

“L’ultimo decreto sulla sicurezza urbana varato dal governo nel febbraio dello scorso anno presenta luci ed ombre, ma corre il rischio di essere scarsamente utile perché difficilmente applicabile – ha specificato Gian Guido Nobili, Responsabile Area Sicurezza Urbana e Legalità della Regione Emilia-Romagna – Recepisce tra le sue priorità le buone pratiche già inserite nei protocolli di intesa regionali che, salvo alcune eccezioni, non hanno trovato piena applicazione. Ma, allo stesso tempo, va evidenziato uno scollamento tra gli ottimi principi contenuti nella legge e la mancanza di strumenti efficaci per perseguirli”.

I successivi moduli formativi si svolgeranno nella stessa sede il 24 gennaio e l’8 febbraio, dedicati rispettivamente al tema degli indicatori di riconoscimento del metodo mafioso e alle tecniche operative e investigative per il controllo del territorio.

La partecipazione alle giornate formative è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi on-line attraverso il sito www.conoscerelemafie.it cliccando l’apposito menù “Calendario e iscrizioni”.

Per maggiori informazioni si invita ad inviare una mail al seguente indirizzo: tutor@avvisopubblico.it

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