Beni confiscati, Casal di Principe ‘cancella’ villa Scarface: “Chiamatela Casa della Liberazione”

“Questa non è più villa Scarface, da oggi chiamatela Casa della Liberazione”. Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe e Vicepresidente di Avviso Pubblico, inaugura con queste parole la festa per la conclusione dei lavori nella villa confiscata a Walter Schiavone, fratello del capoclan Francesco “Sandokan” Schiavone, costruita sul modello della villa di Tony Montana nel film “Scarface”.

Nello spazio di 850 metri quadrati aprirà nei prossimi mesi un Centro riabilitativo per la salute mentale affidato all’ASL di Caserta. L’immobile, una volta simbolo dell’arroganza mafiosa, è oggi un esempio di rinascita ma anche delle difficoltà e dei tempi troppo lunghi necessari a restituire un bene confiscato ai territori e alla comunità.

“Ci sono voluti 23 anni, troppi, per riconsegnare questa villa alla comunità – ha rimarcato Renato Natale – Tra due mesi l’ASL inizierà a lavorare con le persone, ma nel frattempo organizzeremo eventi perché i cittadini di Casale devono sapere che questo luogo è aperto a tutti”.

“Voglio ringraziare il Sindaco Natale – ha sostenuto Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia – perché ci ha offerto  la misura di un cambiamento in atto. Finalmente qualcuno ha capito che la lotta alla criminalità organizzata è un problema non solo della magistratura, ma di tutta la società civile e soprattutto della politica. E’ necessario contendere alla criminalità organizzata metro per metro, uomo per uomo, e riprendere il controllo legale del territorio. Qui non bisogna lasciare le cose a metà”.

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“Lo Stato in questo territorio ha vinto una battaglia – ha dichiarato il Prefetto di Caserta, Arturo De Felice –   Ma dobbiamo riflettere sul fatto che sono passati 23 anni per arrivare alla fine di un percorso. In questo modo cresce la sfiducia e rischiamo di vanificare le vittorie ottenute sui clan”

“E’ un momento storico per Casal di Principe – ha sottolineato Antonello Ardituro, già magistrato della DDA di Napoli e oggi membro del Consiglio Superiore della Magistratura – Oggi la città è molto cambiata, non è più quella di 10 anni fa e bisogna ricordare che per arrivare a questo risultato c’è stato l’impegno di tanti servitori dello Stato”.

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