Avviso Pubblico alla Commissione Legalità di Torino: su gioco d’azzardo servono linee guida chiare.

Ampia discussione sul gioco d’azzardo e sui possibili interventi per contenere il fenomeno. Sono stati questi gli argomenti affrontati durante la riunione di ieri, 23 febbraio 2016 dalla Commissione Legalità di Torino, presieduta da Fosca Nomis, in seduta congiunta con le Commissioni Welfare (presidente Guido Alunno) e Commercio (presidente Gianni Ventura).

L’occasione è stata l’audizione di Giulio Marotta, responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico, l’associazione di Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, di cui fa parte anche il Comune di Torino.

Il Dott. Marotta ha innanzitutto specificato che manca una normativa comunitaria specifica sul gioco d’azzardo (c’è solo una risoluzione del 2013, in cui si afferma la legittimità degli interventi degli Stati membri a protezione dei giocatori). In Italia – ha spiegato – ci sono stati numerosi interventi legislativi, in particolare per regolamentare le concessioni e le autorizzazioni e per stabilire i giochi vietati. Molte Regioni poi hanno definito ulteriori normative, così come tanti Comuni si sono mossi per contrastare i possibili danni legati alla dipendenza dal gioco.

“Manca ancora una normativa chiara e unitaria – ha dichiarato Fosca Nomis – che tuteli i giocatori ed eviti possibili contenziosi con le aziende. Chiederemo al presidente nazionale di Anci Piero Fassino di intervenire, soprattutto in vista delle Linee guide sul gioco d’azzardo che la Conferenza Stato, Città e Autonomie Locali dovrebbe emanare entro il 30 aprile 2016, come previsto dall’ultima Legge di Stabilità”.

“Occorre definire a livello nazionale – ha concluso Nomis – un ampio elenco dei luoghi sensibili e distanze rigorose entro cui non possano esserci locali per giochi d’azzardo e scommesse, prevedendo norme che valgano per tutte le aziende (e non solo per le nuove aperture), dando agli imprenditori un periodo di tempo per adeguarsi”.

“Ben vengano normative locali più stringenti – ha dichiarato Guido Alunno – per limitare il gioco d’azzardo, ma è necessario intervenire a livello nazionale, per risolvere la contraddizione tra gli Enti Locali che tentano di normare il fenomeno e lo Stato che vuole fare cassa con le entrate provenienti dall’azzardo”.

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