Antimafia: ieri, oggi, domani. Vent’anni di Avviso Pubblico

Sono passati vent’anni. Eppure sembra siano trascorsi solo pochi giorni. È ancora vivo, infatti, il ricordo delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, quello delle bombe scoppiate a Firenze, Milano e Roma. La scoperta di Tangentopoli, quel sistema di mazzette che ha divorato fiumi di denaro pubblico ed ha contribuito a far crescere a dismisura il nostro debito pubblico. Mafie e corruzione. Storia di ieri e di oggi. Con forme, soggetti e dinamiche in parte uguali e in parte diverse.

In questi vent’anni, in Italia è nato un importante movimento antimafia che ha cercato sempre di più di organizzarsi e di essere sistemico, di operare con metodo e costanza sul versante della prevenzione, assumendosi la sua quota di responsabilità. Insieme ad Avviso Pubblico, che mette in rete gli enti locali, è nata Libera che raggruppa di 1.600 associazioni, piccole e grandi, nonché scuole e cittadini.

Vent’anni fa, quattordici amministratori di varie regioni italiane e di diverse appartenenze politiche, capirono che occorreva impegnarsi per spezzare i legami tra mafie, corruzione e politica mettendo insieme tutte le donne e gli uomini che operavano all’interno delle istituzioni avendo come faro guida la Costituzione repubblicana. La buona politica e la buona amministrazione andavano evidenziate, promosse e diffuse.

Nacque così Avviso Pubblico, un’associazione che oggi conta più di 350 enti locali e dieci regioni aderenti, che si rapporta stabilmente con il mondo politico e istituzionale a tutti i livelli, che organizza corsi di formazione per amministratori locali e personale della pubblica amministrazione, che offre documentazione e informazione, che raccoglie e diffonde buone pratiche, che si batte perché sia garantita la sicurezza a tanti “amministratori sotto tiro”, che ha promosso un codice etico denominato “Carta di Avviso Pubblico”, che patrocina e sostiene master universitari, credendo che uno dei suoi obiettivi principali sia quello di contribuire a formare la classe dirigente del Paese.

Non c’era luogo migliore per festeggiare i nostri vent’anni che quello di Casalecchio di Reno, nell’ambito della manifestazione “Politicamente Scorretto”, promossa dall’Amministrazione comunale con la collaborazione dello scrittore Carlo Lucarelli. L’Emilia Romagna è la terra del primo Presidente di Avviso Pubblico, Massimo Calzolari, allora primo cittadino di Savignano sul Panaro. In questa regione, dove le inchieste della magistratura hanno recentemente portato alla luce una presenza radicata di consorterie mafiose, in particolare di ‘ndrangheta, più di cinquanta enti locali hanno deciso di entrare a far parte della nostra rete ed hanno promosso momenti di sensibilizzazione e di formazione. La Regione Emilia Romagna, inoltre, ha varato da poco il primo testo unico in Italia in materia di lotta alle mafie e, già da alcuni anni, stanzia dei finanziamenti che permettono a tanti giovani di partecipare a progetti di educazione alla cittadinanza responsabile e a diversi comuni di gestire i beni confiscati.

Siamo orgogliosi e ringraziamo il Comune di Casalecchio di Reno per averci proposto di realizzare la nostra settima Festa nazionale sul suo territorio, dentro questo importante contenitore che è Politicamente Scorretto. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che la cultura – intesa come conoscenza, consapevolezza, capacità di scegliere e partecipazione responsabile alla vita pubblica – è uno strumento determinante per contribuire a sottrarre quel consenso sociale senza il quale mafiosi e corrotti non potrebbero esercitare le loro violenze, commettere i loro reati, fondare il loro potere sull’omertà.

 

Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico

 

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